Un manifesto culturale per i giovani irpini
di Romeo Castiglione
Angelo Flores è uno scrittore eclettico e raffinato; gli interrogativi che pone sono incentrati sulla ricerca della verità. L’affermazione dell’individuo, la lotta alla sopraffazione e la forza della ragione sono i punti nevralgici degli scritti. Nel libro “Di Sera sul piazzale” parla dell’intreccio mafia-politica. Il libro è sicuramente uno dei più lucidi degli ultimi tempi. Lo scrittore paragona la lotta al malcostume alla lotta per l’affermazione della democrazia. Il silenzio, il disinteresse, il disimpegno, le false verità coprono le sporcizie dell’illegalità. La tensione morale, nella battaglia al malaffare, restituisce la speranza; l’ideologia della legalità deve sostituirsi alle vecchie ideologie andate in disuso. Il contrasto alla cattiva politica avviene soltanto in nome della unione tra i giusti, tra i meritevoli: «La politica mafiosa, cioè quella che non riconosce la compatibilità tra politica e morale, castiga i meritevoli, reprime la libertà di parole e di pensiero, fabbrica le armi elettorali contrarie ai principi di democrazia». Le parole devono essere supportate dall’attivismo legalitario, dal rispetto per le norme: «Parlare di democrazia è abitudine tambureggiarla per le strade per le piazze, nelle scuole, ovunque. Vero ostacolo alla democrazia è il potere mafioso». La persona ha il dovere di agire nel pieno rispetto delle regole, i politici collusi riducono a brandelli le speranze del cambiamento: «L’eletto incapace, cioè, incompatibile con le esigenze sociali, è un veleno che trasforma la democrazia in multipli e sottomultipli di pacchetti mafiosi». Il voto di scambio è una forma di prevaricazione. Con il voto in cambio di un bisogno primario l’individuo calpesta la propria dignità e la mette al servizio del potente di turno. Il voto di opinione è libertà, il voto non libero è oppressione: «Nel problema di lotta tra mafia e democrazia, l’uomo non può essere usato come funzione del voto in cambio di favori. L’uomo in funzione della democrazia è funzione di una ideologia. Il voto, in funzione del favore e non della tutela del patrimonio dei diritti dell’uomo, è radice che alimenta il potere mafioso. L’impulso politico del voto non è la “raccomandazione” per il favore, ovviamente proibita, ma la “raccomandazione” per orientare i principi della logica e della morale, cioè per orientare la politica. Politica che assomiglia ad un cono di conoscenze avente alla base il vocabolario della cultura politica e, lungo le generatrici, l’arte (concepita come letteratura) e la scienza». Il diritto è cultura, la legalità è cultura. Le speranza del rinnovamento sono riverse nella conoscenza, nell’intuito, nel coraggio. In Irpinia deve nascere una mentalità diversa; il libro di Flores è un manifesto culturale per tanti giovani.
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