Ciao ingegnere 

Il 7 febbraio è venuto a mancare l’ingegnere Guerico Russo. Si è spento in silenzio ed ha lasciato il mondo in inverno.

Rimarrà una manciata di ricordi. Resteranno le lunghe chiacchierate e i tanti incoraggiamenti. L’ingegnere mi ha parlato del suo passato ed io ho sempre ascoltato con attenzione: ha frequentato l’università di Napoli negli anni ’50, ha fatto politica ed ha esercitato con passione la sua professione. Si è sempre definito un ingegnere vecchio stampo e un politico alla maniera passata.

I discorsi partivano proprio dalla politica: rimanevamo anche ore a parlare. Si candidò alle elezioni comunali a Manocalzati nel 1952 con la Democrazia Cristiana capeggiata da Benedetto Tirone (allora non c’era ancora l’elezione diretta del sindaco). Contro la sua lista si presentò il sindaco uscente Giuseppe Del Mauro con una formazione di destra composta da monarchici e da missini. L’ingegnere era un democristiano convinto e mi ha costantemente descritto le cose dal suo punto di vista.

Mi ha narrato una Manocalzati lontanta, mi ha raccontato la sua esperienza universitaria e mi ha dato sempre saggi consigli in tutti i campi.

Nell’estate del 2005 mise a disposizione la sua casa per fare suonare il mio gruppo musicale; grazie a quell’esperienza raccolse la simpatia di tutti i ragazzi. Non ho mai dimenticato l’ospitalità di quei giorni estivi.

L’ho visto per l’ultima volta ad Atripalda un paio di mesi fa. Mi ha stretto la mano ed ho sentito il peso dei suoi anni. La vita cancella, porta via, demolisce. Non ritorna niente indietro. Il presente è come la pioggia: rimuove i passi lasciati alle spalle.  

Probabilmente le lunghe discussioni con lui mi mancheranno.