Il racconto di un consigliere comunale di Atripalda 

di Romeo Castiglione

Antonio Acerra, 52 anni. Consigliere Comunale di Atripalda; è stato capogruppo del monocolore popolare. Dal 1998 al 2002  capogruppo dell’Ulivo; nel 2007 è  rieletto consigliere comunale con il centrosinistra; promotore della vittoria del sindaco Laurenzano. Protagonista della creazione del PD ad Atripalda. Subito dopo l’avvento della giunta Laurenzano, si  dissocia dall’operato dell’amministrazione;  lascia il PD e il gruppo consiliare di maggioranza. Attualmente è un consigliere comunale indipendente; molti lo danno vicino alle posizioni dell’UDC, per il rapporto personale e politico che ha con gli esponenti del partito centrista.

Consigliere Acerra, perché ha deciso di uscire dal PD e dalla maggioranza?

 

Credo di essere stato tra i protagonisti, della costruzione del PD ad Atripalda. Ho vissuto una breve parentesi di dirigente provinciale, in qualità di componente della direzione provinciale; il partito in quel periodo era guidato da Franco Vittoria. Una serie di delusioni, sia sul piano locale, sia sul piano nazionale, mi hanno portato a prendere tale decisione. Per non farla troppo lunga, credo di non essere stato un cattivo profeta quando ho iniziato a capire che il progetto del PD, la fusione di due storie, due culture, due tradizioni, era un progetto fallimentare nei fatti. La fuoriuscita da questo partito di tanta gente illustre, e la condizione in cui versa, mi spinge a dire che avevo visto bene. La mia esperienza in questo schieramento è risultata non esaltante su diversi fronti : politico,amministrativo, umano.

Un giudizio sull’amministrazione Laurenzano

 

Le vicende amministrative, hanno influito non poco sulla mia scelta. Io venivo da un amministrazione basata sulla collegialità, sul reciproco rispetto e sul  massimo coinvolgimento. Purtroppo, ho dovuto registrare, che in questa esperienza, non c’è stato nulla di tutto questo. Sono stati privilegiati, i gruppi di appartenenza. Le pressioni  sono venute dall’alto; c’è stato un continuo scontro interno; tutto al discapito della buona amministrazione e delle risposte alla soluzione dei problemi,che la gente aspettava. Infatti, sono tante le cose che non ho condiviso; cose che mi hanno portato prima ad allontanarmi, e poi dare un giudizio estremamente negativo, sull’operato di questa amministrazione. Non scopro niente, quando dico che il giudizio della pubblica opinione, in città è fortemente negativo. C’e troppa distanza tra questa amministrazione ei cittadini.

Molti dicono che l’amministrazione Laurenzano, è una delle più inconcludenti degli ultimi anni; è vero?

 

Certamente si, anche se ad onor del vero, bisogna riconoscere che viviamo un momento particolarmente difficile, sotto tanti punti di vista. La grave crisi economica ha influito in maniera forte, anche sulla gestione amministrativa del nostro comune. Il problema di questa amministrazione è il seguente : non c’è una vera programmazione. Gli ammistratori non sono stati individuati per qualità; c’è stata una cattiva gestione, nel rapporto con la macchina amministrativa. Un fallimento, pur riconoscendo delle attenuanti, sulla gestione dei rifiuti; il caso mercato è stato gestito in maniera pessima; oltre queste problematiche, ci sono dei ritardi in diversi settori. L’alienazione dei beni, è più frutto di calcoli matematici, che di un effettivo progetto di risanamento dei conti. Sotto questa amministrazione, sono finite miseramente, iniziative e manifestazioni, che sono state il fiore all’occhiello della nostra città.

Come può uscire Atripalda da questa situazione, e quali sono le prospettive?

 

Innanzitutto, credo che vada individuata una nuova classe dirigente; svincolata da logiche di partito e di appartenenza. Una classe dirigente che sia capace, con la città (giovani, imprenditori, anziani, mondo della scuola, mondo della chiesa) di intraprendere un cammino di collaborazione. Un cammino, per aiutare Atripalda ad uscire da questa situazione. La prima cosa da fare, è una seria politica sullo sviluppo, per valorizzare le risorse disponibili; senza vincoli di appartenenza. L’obiettivo, è la creazione di una coalizione politica con lo scopo dell’interesse generale; capace di progettare, programmare, individuare percorsi. Una coalizione , per uscire dall’attuale stato di crisi. Bisogna utilizzare, fin quando è possibile, tutte le risorse : locali, regionali ed europee per aiutare la ripresa. Tutto questo, può essere fatto con la gente, per amore di Atripalda, senza fini particolari. C’è bisogno di persone pronte a dare l’impegno necessario per il bene comune. L’impresa è ardua, ma io mi auguro che con l’ausilio di tanti, si possa raggiungere questo obiettivo.

Quale potrebbe essere il contributo di Antonio Acerra?

 

Premetto che da ragazzo, sono stato impegnato in associazioni di vari livelli : politico e sociale. Associazioni che tendevano a raggiungere determinati obiettivi, come il rilancio della nostra città. Per quanto sarà possibile, mi prodigherò insieme a tanti altri amici, per creare le condizioni per una città sostenibile. Colgo l’occasione, per rivolgere un invito ai giovani, per collaborare insieme. Non farò mancare il mio contributo, frutto della mia esperienza, maturata in tanti settori della vita sociale.